Vaccinare in gravidanza si può. Serve a proteggere mamma e neonato

Emanata la Circolare Ministeriale con le indicazioni per le vaccinazioni nelle donne in età fertile e nelle donne in gravidanza

Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 sottolinea l’importanza della vaccinazione effettuata nella donna in età fertile e anche nella donna in stato di gravidanza.

Infatti, le vaccinazioni somministrate prima dell’inizio di una gravidanza consentono l’immunizzazione della donna contro alcune patologie pericolose se acquisite durante la gestazione. Le vaccinazioni raccomandate prima dell’inizio di una gravidanza sono quelle contro morbillo, parotite, rosolia, varicella e papillomavirus, oltre alla vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse che va ripetuta ogni 10 anni in tutti i soggetti, indipendentemente dal sesso e dall’età.

La profilassi vaccinale risulta cruciale anche nella donna in stato di gravidanza, come sottolineato nel PNPV 2017-2019 e riportato nella Circolare Ministeriale. Il vaccino, infatti, consente la produzione di anticorpi nella mamma che, attraverso la placenta, raggiungono il feto e proteggono il neonato nei primi mesi di vita. Le vaccinazioni raccomandate in gravidanza sono quelle contro difterite, tetano e pertosse, da effettuare nel terzo trimestre di ogni gravidanza (preferibilmente alla 28° settimana di gestazione) e quella antinfluenzale, da somministrare nel caso in cui la donna si trovi nel secondo o terzo trimestre di gravidanza durante la stagione influenzale.

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